Sapere

Sapere

Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere

Il museo

Dedicarci a un museo del vino, uno degli unici due su questo tema in tutta l’Emilia-Romagna, per noi significa soddisfare una grande passione, conservare il ricordo di un mondo scomparso e diffonderne la conoscenza, attingere dal passato informazioni, esperienze e intuizioni utili per comprendere e vivere meglio il presente. Proprio per onorare il senso del passato, l’abbiamo intitolato alla memoria di nostro padre, Fernando Pizzamiglio.

Nel 1988 abbiamo iniziato la raccolta degli oggetti, oggi più di quattrocento, di cui alcuni molto rari, quasi tutti utilizzati in Emilia e risalenti ad un periodo compreso tra l’inizio dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Nel 2015 abbiamo inaugurato l’attuale allestimento, il punto di forza del nostro museo: interattivo e divulgativo, vivace, originale e caldo, curato dall’architetto Massimo Simini, che ha fatto dell’allestimento di musei e mostre la sua specializzazione e del tocco teatrale e giocoso la sua cifra stilistica.

Cinque sezioni introdotte da un testo descrittivo raccontano le varie fasi della nascita del vino, dall’impianto del vigneto all’imbottigliamento e al consumo; didascalie specifiche, disegni e tavole descrittive, tre fotoframe, antichi documenti, grida e stampe conducono lungo questo viaggio attraverso il vino com’era concepito nella seconda metà dell’Ottocento e ai principi del Novecento. Il tutto arricchito da una sezione dedicata ai bambini dal tono molto scherzoso sparsa in tutto il museo, da un sottofondo musicale costituito da canti popolari sul vino curato dal gruppo di musica popolare antica Enerbia e da videointerviste su vari temi vitivinicoli.

Il museo è visitabile dal lunedì al venerdi dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18. Le visite guidate si effettuano solo su prenotazione.

Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere Azienda Agricola La Tosa Sapere

La biblioteca

Il vino è cultura, scienza, e a questo e alla nostra personale passione abbiamo istintivamente pensato quando abbiamo incominciato, intorno al 1988, a raccogliere libri, documenti, stampe e mappe sull’argomento. Oggi tutto ciò è contenuto, come in uno scrigno, in una biblioteca collegata al nostro museo, una delle pochissime in Italia su questo tema.

Cinque sono le raccolte qua presenti. La principale riguarda circa 500 libri antichi italiani e francesi di Viticoltura ed Enologia e 300 sull’agricoltura in generale, risalenti a un periodo compreso tra il 1750 e il 1940 circa; tra di essi, spiccano alcuni ‘sacri testi’, come l’”Etude sur le Vin” di Jacques Pasteur del 1873, “Ampelografia” di Molon del 1906, due libri del professor Guyot e un manuale francese di Viticoltura dell’anno 1800 che vede tra i suoi autori Jean-Antoine Chaptal, il teorizzatore dello zuccheraggio dei mosti (detto appunto “Chaptalization”); inoltre, 27 annate del Giornale Vinicolo Italiano a partire dal 1876 e annate complete di altre vecchie riviste del settore.

Abbiamo poi tantissime stampe, incisioni, grida e tavole didattiche sul vino: pezzi forti sono, qui, i tableaux dell’Enciclopedie Francaise del 1751-1772 sulla costruzione delle barriques e sulla fabbricazione dei tappi e una raccolta di tavole di Ampelografia generale di metà Ottocento. Una raccolta specifica riguarda poi mappe ottocentesche di vigneti della provincia di Piacenza, alcune delle quali di pregevolissima e particolare fattura. Infine, una collezione di 200 cartoline italiane e francesi ad argomento vino degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, innumerevoli documenti sul vino piacentino e italiano e sull’agricoltura in generale che spaziano dal ‘300 alla metà del ventesimo secolo. Una raccolta di 6.000 libri su arte, storia, natura e letteratura piacentine è poi ospitata in una casa attigua.

La biblioteca del museo è già stata visitata ed utilizzata diverse volte da studenti per tesi di laurea e da autori di libri sulla storia del vino per ricavarne documentazioni ed immagini.

Siamo aperti ad ogni iniziativa volta a conservare e studiare l’immenso patrimonio di conoscenze sul quale il nostro presente poggia.